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Ricerca scientifica europea nel centro Enea del Brasimone

Pubblicato da Andrea Donati in Notizie · 21/7/2017 10:53:00
Tags: eneafusione
Città metropolitana e Regione sostengono il progetto.

Di Andrea Donati

Durante il convegno del 14 luglio a Castiglione dei Pepoli il sindaco metropolitano Virginio Merola e l’assessore regionale Palma Costi hanno assicurato il sostegno di Città metropolitana di Bologna e Regione Emilia-Romagna alla candidatura del Centro Enea del Brasimone per ospitare progetti di ricerca scientifica europei.

Ecco il comunicato stampa dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese.

“Si è concluso con la volontà condivisa da parte di amministratori pubblici e tecnici di sostenere la candidatura del Centro Enea del Brasimone ad ospitare i progetti europei nell’ambito della ricerca energetica sostenibile, il convegno organizzato dal Comune di Castiglione dei Pepoli venerdì 14 luglio a cui ha partecipato un gran numero di cittadini attenti e interessati.

L’obiettivo è quello di permettere al Centro Enea ospitato sulle sponde del lago brasimone, nel Comune di Camugnano, di ospitare il Divertor Tokamak Test facility (DTT), una macchina di ricerca destinata a sviluppare e testare materiali adatti a resistere ad alte temperature e capaci di funzionare in condizioni estreme, necessarie per produrre in futuro forme di energia sostenibile.

Per conto di Enea l’ingegner Mariano Tarantino ha illustrato le attuali attività del Centro Enea, un centro di altissimo profilo e all’avanguardia proprio nello studio di nuove tecnologie legate alla produzione di energia, mentre l’ingegner Aldo Pizzuto ha spiegato cos’è la DTT, un componente sperimentale che si pone l’obiettivo di arrivare fra qualche decennio alla costruzione di centrali che producano energia pulita e inesauribile, senza pertanto scorie o rischi di inquinamento.

Una ricerca sulla quale l’Europa crede molto. Il professor Federico Testa, presidente di Enea, ha ribadito come i cambiamenti climatici facciano della produzione energia pulita e rinnovabile la sfida del futuro. Il centro sul Brasimone è ideale, perché, oltre a essere già operante e di proprietà Enea, è già conosciuto nel mondo per l’alta qualità della ricerca.

Il sindaco di Camugnano Alfredo Del Moro da parte sua ha spiegato che nel suo Comune sono pronti ad ospitarlo, convinti dei benefici che ne deriverebbero, anche se è importante spiegare ai cittadini l’assenza di rischi rispetto a diverse tecnologie del passato.

Palma Costi, assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna ha dichiarato che la Regione ha manifestato ufficialmente al Governo il sostegno alla candidatura del Brasimone, impegnandosi a investire le quote di cofinanziamento necessarie. D’altronde l’Emilia-Romagna ha già tanti segmenti industriali di alto profilo tecnologico e può inoltre contare su un buon rapporto di collaborazione e di sostegno con la regione Toscana.
A tal proposito il sindaco di Vernio Giovanni Morganti ha portato i saluti dell’assessore alle attività produttive della Regione Toscana, Stefano Cioffo, che ovviamente sostiene il progetto del Brasimone perché il lago è sul crinale e il suo rilancio avrebbe ricadute positive anche per l’Appennino Toscano.

L’attrattività di Bologna metropolitana (si pensi ai casi del Tecnopolo, del Centro europeo per la meteorologia o della Philip Morris) è stata ribadita dal sindaco metropolitano Virginio Merola che ha ribadito l'importanza di lavorare in rete con le altre istituzioni e gli altri territori: è per esempio in cantiere un patto con Firenze metropolitana. Non c’è insomma un posto migliore dell’Appennino bolognese per dare origine ad una vera e propria ‘cittadella della scienza e della ricerca'.

E il sostegno al Brasimone arriva anche dal deputato Gianluca Benamati: cresciuto professionalmente proprio al Centro Enea del Brasimone dove si è occupato di tecnologie energetiche come ingegnere chimico ha confermato il suo impegno in prima persona per la candidatura italiana per la DTT, perché sul Brasimone ci sono le caratteristiche e le qualità umane, professionali e amministrative necessarie per farcela.

Senza dimenticare i 500/1000 posti di lavoro qualificati che il progetto potrebbe generare e che potrebbero rilanciare quest’area.

A conclusione del convegno il sindaco di Castiglione Maurizio Fabbri ha ribadito che il territorio è pronto a fare il possibile per ospitare questo grande investimento: i servizi già predisposti, i collegamenti autostradali, gli investimenti fatti sulla qualità della vita in Appennino rendono oggi quest’area competitiva. Non sarà facile ma le premesse ci sono tutte.




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