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Frana di Marano: la fondamentale attività della Protezione Civile e dei suoi Volontari

Pubblicato da Andrea Donati in Gaggio Montano · 31/3/2018 10:47:00
La testimonianza di uno dei tecnici (Nicola Montiglioni) che hanno operato sul campo illustra l'importanza dell'attività emergenziale, ma anche gli aspetti legati alla prevenzione ed al lavoro svolto in “tempo di pace”.



Di Andrea Donati

Riportiamo quanto pubblicato su AiFOS, Associazione Italiana dei Formatori e degli Operatori alla sicurezza sul lavoro.

Nei primi giorni di marzo nel comune di Gaggio Montano (Bologna), più precisamente nella frazione di Marano, località Vaina, a seguito delle avversità atmosferiche una frana sopita da 22 anni è tornata a muoversi.

Circa un milione di metri cubi di terra lungo un pendio di 700 metri, di 150 metri di larghezza, e cinque metri di profondità sono sono tornati a minacciare abitazioni, il vecchio tracciato della Strada Statale 64, il letto del fiume Reno, il terrapieno della linea ferroviaria, e infine la galleria artificiale sotto la quale transita il nuovo percorso della Porrettana.

Diamo spazio alla testimonianza del geometra Nicola Montiglioni, responsabile dell’Ufficio Tecnico e della Protezione Civile di Castiglione dei Pepoli (Bologna).
 
Sono stato incaricato della sostituzione del responsabile del Servizio di Protezione Civile per alcuni giorni e giovedì 8 marzo ho eseguito un primo sopralluogo. La mia visita è stata accompagnata dal Sindaco di Gaggio Montano Elisabetta Tanari e dal geom. Marco Rami della Regione Emilia Romagna che dirige i lavori sull'alveo del fiume Reno.

Le dimensioni della frana sono davvero imponenti, si parla di circa un milione di metri cubi di terreno (700-800 metri di lunghezza per un fronte di oltre 150). L'avanzamento della frana pare essersi stabilizzato, la larghezza del fiume Reno si è considerevolmente ristretta, rimane aperto circa 1/3 della sezione e l'alveo si è innalzato di oltre 4 metri rendendo in alcuni momenti necessaria la chiusura cautelativa della linea ferroviaria Porrettana posta sulla sponda opposta del fiume Reno.

Sul posto viene eseguito un monitoraggio h24 dello spostamento del corpo di frana dall'Università di Firenze e Bologna mediante l'utilizzo di apparecchiature radar, nonché il controllo strumentale della vicina linea ferroviaria Porrettana da parte di RFI. Oltre 15 mezzi meccanici (escavatori) stanno lavorando senza sosta per alleggerire il piede della frana e cercare di riportare la larghezza del fiume ad una sezione atta a scongiurare potenziali problemi che sono stati contemplati nel Piano di Emergenza predisposto dal Comune di Gaggio Montano.

Nello specifico ci tengo a precisare che grazie alle dotazioni informatizzate di cui dispongono tutti i Comuni facenti parte dell'Unione Appennino Bolognese (webSIT di Ambito srl) si è potuto elaborate in tempi brevissimi il Piano di Emergenza ma altresì si è in grado di operare in maniera rapida e precisa in caso di emergenza. Questo è il frutto di anni di lavoro svolto in "tempo di pace", periodi nei quali le attività di Protezione Civile non si fermano, anzi elaborano e pianificano ma, che purtroppo molto spesso non essendo visibili vengono poco considerate.

Un ringraziamento speciale lo meritano sicuramente il Volontari di Protezione Civile di Gaggio Montano che dal giorno dell'evento non hanno mai abbandonato per un solo minuto l'area dell'evento, prestando la loro importantissima assistenza alla popolazione ed agli operatori che lavorano nell'area. Ovviamente il ringraziamento va anche alle Associazioni di volontariato che giungono dai Comuni limitrofi coordinate dalla Consulta Provinciale di Protezione Civile di Bologna.

Purtroppo nella serata di domenica 11 marzo si è dovuto procedere all'evacuazione di alcune abitazioni poste in area potenzialmente a rischio in quanto i radar avevano previsto un crollo del fronte di frana tanto da portare alla chiusure totale del fiume Reno. Le persone evacuate sono state 7 ma quelle pre-allertate ben 150, un'operazione scattata attorno alle 23:00 che ha visto coinvolti Vigili del Fuoco e Polizia Locale per la notifica dell'ordinanza e tutte le altre strutture presenti.

Fortunatamente il crollo non si è verificato e dopo due giorni l'allarme è rientrato.

Il giorno 13 marzo, in una riunione del COC Centro Operativo Comunale, Il Ministro dell'Ambiente Galletti ed il Prefetto Piantedosi hanno espresso un plauso a tutta la "macchina della Protezione Civile" per il lavoro svolto in particolare per l'assistenza alla popolazione derivante da un Piano di Emergenza ottimamente pianificato.

Fa piacere che vengano riconosciuti gli sforzi di anni di lavoro "invisibile" che troppi sottovalutano ma che in occasione dell'emergenza fa la differenza. Venendo alla sicurezza per l'incolumità degli operatori, soccorritori e addetti, questa viene sempre prima di tutto ed è al centro di tutte le attività svolte.
Di seguito il link per consultare il piano di emergenza:  https://www.ambito.it/quando-scatta-lemergenza

Geometra Nicola Montiglioni, responsabile dell’Ufficio Tecnico e della Protezione Civile di Castiglione dei Pepoli (Bologna).


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