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Firenze, ristoratore suicida. Il fratello a Italia 7: "Lo impauriva il futuro"

Pubblicato da Andrea Donati in Firenze · 25/8/2020 06:47:00



Di Andrea Donati

Il cordoglio del sindaco Nardella per la morte del 44enne proprietario di un locale nella zona di Santa Croce: "Dobbiamo essere vicini ai nostri imprenditori ora più che mai". La procura per ora esclude che l'uomo avesse problemi finanziari.

Grande commozione a Firenze sta suscitando la morte di un ristoratore di 44 anni che il 22 agosto si è tolto la vita nel suo locale nella zona di Santa Croce, il cuore della movida cittadina. All'origine del gesto potrebbero essere ansia e depressione, anche se per il momento la procura esclude che l'uomo fosse indebitato per la crisi legata al Covid e che quindi la sua scelta dipendesse da problemi economici. "Il problema non era pagare i debiti perché quando uno fa un investimento e cerca di ampliare l'azienda e di stare meglio non è questo il problema. Il problema è l'incertezza del futuro: non davano la certezza, si parlava di una nuova chiusura, di un nuovo lockdown, è questo che ha reso la persona fragile", dice il fratello del ristoratore in un'intervista esclusiva realizzata dall'emittente tv Italia 7.

"L'azienda era sanissima, un mese e mezzo prima del lockdown era stato acquistato il fondo da mio fratello con un leasing aziendale", aggiunge. "Ma poi il problema è stato l'incertezza del futuro, l'azienda c'è dal 1987, da 40 anni si era abituati a pagare tutti, a pagare i debiti, ad essere regolari, ma se poi ti dicono 'chiudete, prendete un prestito e cavatevela da soli', bene questa cosa ha tormentato, reso fragile una persona che non è abituata a fare debiti".

Il sindaco Dario Nardella, che è andato a far visita a un familiare del defunto, si dice sgomento per quanto è accaduto. "Sono sgomento e addolorato per la scomparsa di un nostro concittadino, che a 44 anni si è tolto la vita. Ora più che mai dobbiamo essere uniti e solidali, vicini ai lavoratori e agli imprenditori della nostra comunità. È il momento del silenzio, del raccoglimento. Alla famiglia, ai colleghi e agli amici va il cordoglio più sincero mio e di tutta l'amministrazione comunale", scrive su Facebook. Il consigliere regionale Marco Stella di Forza Italia gli chiede di proclamare lutto cittadino perché, spiega, "i ristoratori, insieme agli albergatori e a chi si occupa di accoglienza turistica, sono tra le categorie più colpite dalle conseguenze del Covid, ed è urgente che la Regione e le istituzioni aiutino economicamente chi fa impresa".

Interviene anche Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: "E' una storia che lascia impietriti, e che racconta il dramma di centinaia di migliaia di imprenditori schiacciati dalla grave crisi economica e lavorativa che stiamo vivendo a causa del maledetto coronavirus. Persone alle quali la politica, spesso, bon è stata in grado di dare una speranza di rinascita. Una riflessione necessaria per ciascuno di noi, nessuno escluso", è il suo commento.
E Matteo Salvini scrive su Twitter: "Tasse, mutui, scadenze. Un ristoratore di Firenze si toglie la vita per la crisi economica legata al Covid. 44 anni. Straziante. Una preghiera per lui, vicinanza ai suoi cari. Non si può abbandonare partite Iva e imprenditori al loro destino".


"Una sconfitta per tutti", dice il presidente della Confcommercio fiorentina e della Fipe Toscana Aldo Cursano. "Quali che siano le ragioni che l'hanno portato al gesto estremo, sento profondamente che la sua morte rappresenta una sconfitta per tutti noi, per la nostra categoria, che evidentemente non è riuscita a fare abbastanza per essere davvero vicina agli imprenditori del settore in questo momento di difficoltà. Abbiamo lottato in tutte le sedi perché venissero approvate varie forme di sostegno che tutelassero le imprese e l'occupazione. Eppure, il nostro impegno non è bastato a salvare la vita del collega. Mi si dirà - ha concluso - che le ragioni economiche sono state solo una parte dei motivi celati dietro al suo gesto, che evidentemente nasce nel contesto di una vicenda umana privata e delicatissima. Ma nulla mi convincerà a sentirmi meno responsabile di questa morte che, forse, poteva essere evitata". Anche il presidente di Confesercenti Firenze, Santino Cannamela, parla di "grande dolore, di choc per tutti i commercianti e ristoratori fiorentini.

A Firenze rimane una situazione di grave emergenza: non si recupera solo con gli aiuti di Stato ma con nuove regole che, anche a livello nazionale vanno ad incidere sul tema affitti, costo del personale e, più in generale, governo del territorio. Ci attende un autunno molto caldo".
Per il presidente dell'associazione Ristoratori fiorentini Marco Stabile "quello del nostro collega è stato un gesto forte, di grande disagio".

 "Quanto successo è drammatico. Come Ristoratori Toscana siamo vicini alla famiglia e ci stringiamo attorno al loro dolore. Dal governo ci aspettiamo interventi immediati su due temi fondamentali che stanno mettendo in ginocchio il settore: l'accesso al credito e il problema delle locazioni per evitare che si verifichino episodi simili visto che stiamo andando incontro all'inverno e le città d'arte affronteranno mesi interi con fatturato pari a zero". E' il commento di Pasquale Naccari, portavoce del gruppo Ristoratori Toscana, che rappresenta 15mila imprenditori in Toscana di cui mille a Firenze.

Del caso parla Susanna Ceccardi, candidata alla presidenza della Regione per il centrodestra. "La mancanza di turisti ha messo in ginocchio migliaia di imprese. Mutuo, affitto, bollette, tasse da pagare. La Regione deve mettere in campo misure di salvaguardia, a fondo perduto e di garanzia, per gli esercizi che non riescono più a sopravvivere. Altrimenti, dopo i morti con covid, dovremmo contare i morti per la crisi economica e turistica", dice l'europarlamentare della Lega. Il suo avversario del Pd Eugenio Giani, aspirante governatore sostenuto dal centrosinistra, commenta: "Il nostro cordoglio, sentito e autentico, non basta. Ci sono drammi personali che devono essere raccolti come un grido d'allarme, che riguarda tutti. Alla famiglia vicinanza e solidarietà, alla politica il dovere delle risposte.

Questa morte è una sconfitta per tutti noi, che dobbiamo dare il massimo per contrastare la gravità di questa situazione economica senza cavalcare le paure, ma trovando la maniera di sostenere imprese e occupazione e stando al fianco delle persone, dimostrando sempre vicinanza umana per una crisi che riguarda l'intera comunità".

La Cna espirme cordoglio e lo stesso fa la Federazione dei Cuochi. Lo chef Gianfranco Vissani dice: "Questo è un problema di tutti, che il governo non vuole capire. Ci sono aziende e dietro le aziende ci sono le famiglie disperate. Sono demoralizzato, perché uno impegna tutta la vita per un'azienda, e poi va tutto in malora mentre al governo non gliene frega un caz.., e non capisce che noi siamo aziende microscopiche, che vanno sostenute e aiutate. Mi chiama gente che non può pagare l'affitto, costretta a vivere in una roulotte -affonda Vissani- è una situazione gravissima, siamo con il sedere per terra.

Il presidente del Consiglio ha detto che non avrebbe lasciato indietro nessuno, ma a molti non è arrivata neanche la cassa integrazione. E' una situazione insostenibile, siamo tutti nei guai. Questo è un anno bianco per tutti". Vissani conclude: "L'Italia è il più bel paese al mondo, dovrebbe vivere solo del turismo. Il 13% del Pil è nostro. Vi siete guardati in giro? Avete visto che sono tutti chiusi?".
Fonte: La Repubblica

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